Andria, Cattedrale di Santa Maria Assunta
Cm. 60
Argento in lamina, sbalzato, cesellato, dorato; legno
Domenico Capozzi, 1842

La Stauroteca, proveniente dalla Cattedrale di Andria è un’opera in argento arricchita da pietre preziose e doratura a fuoco. È un “reliquiario della Passione” visto che al suo interno si conservano oltre al Sacro legno, frammenti della Spugna e delle vesti di Gesù Cristo.
Il basamento, costituito da un’armatura lignea su cui è fissata la lamina d’argento, è dato da due piedini con volute a ricciolo che si sviluppa come un frontone mistilineo chiuso ai lati da due volute vegetali contrapposte decorate a sbalzo e percorso da una teoria di foglie lanceolate di gusto neoclassico.
Al centro è inciso lo stemma della città di Andria dato da un leone rampante e un albero di ulivo.
Il fastigio centinato presenta al centro, a rilievo, l’immagine dell’Addolorata il cui manto e la croce sono arricchite da una doratura a fuoco. Sulla cornice, due putti a fusione tendono le mani verso l’alto indicando la reliquia.
Al di sopra si imposta la croce decorata da elementi vegetali intrecciati; i bracci terminano in bulbi buccellati e perlinati chiusi da puntali. Una raggiera è posta all’incrocio dei bracci, al cui centro una croce polilobata funge da ricettacolo.
L’opera fu donata il 25 gennaio 1842 come mostra l’iscrizione presente sullo zoccolo sinistro del reliquiario: “A DIVOZIONE DEL SIG./ D. VINCENZO MORSELLI”. A destra invece, l’iscrizione presente: “D’ANDRIA NAPOLI / 15 GENNAIO 1842” è riferibile al luogo di produzione.
Sono presenti due punzoni: “D·C” in campo rettangolare e sbarra sotto le iniziali, che permette di attribuire il reliquiario all’argentiere Domenico Capozzi e un secondo riferibile al Regno di Napoli e al contrassegno del saggiatore Gennaro Mannara.
Sul retro della croce, su una piastra dorata cruciforme posta in corrispondenza del ricettacolo, è inciso:
“ SPO[N]GIA/ I(ESU) / X (CHRISTI) / LIGN[UM] / D[OMI]NI / IND[U] M[EN]T[A] D[OMI]NI / PU[R]P[UR]A [ET] LANA.