Le opere

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Il polittico è un insieme di dipinti, su legno o su tela, successivamente inseriti in una cornice dorata, a più livelli, che andavano a costituire la pala d'altare.
Le tavole qui esposte componevano il secondo registro di un polittico a dieci scomparti - quattro dei quali, insieme al Cristo morto, sono oggi conservati presso la Pinacoteca di Bari "Corrado Giaquinto" - tutti provenienti dalla Chiesa di Santa Maria Vetere di Andria. Queste tre tavole rimasero nel convento probabilmente perché sfuggirono alla requisizione avvenuta con la soppressione dei conventi nel 1866, mentre le altre passate dal Regio demanio furono successivamente cedute alla Pinacoteca.
Realizzati dal grande maestro veneto Antonio Vivarini, i dipinti presentano ancora una impostazione fortemente bizantineggiante, caratterizzata da scarsa profondità e volume, con i santi a mezzo busto stagliati su sfondi dorati; solo nei lineamenti e nella resa dei volti, addolciti e ingentiliti, si riconosce l'influenza che sul pittore ebbe il Mantegna.

Santa Chiara d'Assisi
Andria, Chiesa di Santa Maria Vetere
Tempera su tavola
cm 63x40
Vivarini Antonio; settimo decennio del XV secolo

Santa Chiara d'Assisi doveva occupare il secondo registro in alto a sinistra del polittico.
Ella presenta i simboli iconografici caratteristici: il velo nero a indicare lo sposalizio della santa con Dio, il saio marrone raccolto in vita da un cordone a tre o cinque nodi, tipico dell'Ordine francescano. Stringe nella mano destra una croce lignea mentre con la sinistra sorregge un libro verde con borchie dorate.
Molto forte è, nell'impostazione generale, la somiglianza con la Santa Chiara conservata presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna (Austria) e realizzata da Antonio e Bartolomeo Vivarini per il polittico della chiesa di San Francesco a Padova. Le due opere si differenziano per una maggiore morbidezza dei panneggi e nell'uso sapiente dei chiaro-scuri che rendono l'opera di Vienna meno legata alla tradizione tardogotica e più aggiornata al gusto rinascimentale, evidente nella ricerca spaziale e nella più naturalistica umanizzazione della figura.

San Bernardino da Siena
Andria, Chiesa di Santa Maria Vetere
Tempera su tavola
cm 63x40
Vivarini Antonio; settimo decennio del XV secolo

La tavola raffigurante San Bernardino da Siena era posizionata sul secondo registro del polittico, alla destra del dipinto dell'Ecce Homo. Il Santo è raffigurato con la classica tavoletta di legno e l'abito francescano: il frate, indossato il saio all'età di ventidue anni, iniziò un'intensa attività come predicatore soprattutto nell'Italia centro-settentrionale. Ai fedeli che ascoltavano i suoi sermoni venivano fatte baciare delle tavolette di legno colorate in oro e azzurro sulle quali era inciso il trigramma IHS sormontato da un Crocifisso e attorniato da un sole, seguendo un'antica tradizione francescana. Il grande successo ottenuto da San Bernardino suscitò invidie in altri frati predicatori e questa sua pratica gli costò un'accusa di eresia, da cui fu completamente assolto.

Sant'Agostino
Andria, Chiesa di Santa Maria Vetere
Tempera su tavola
cm 63x40
Vivarini Antonio; settimo decennio del XV secolo

La tavola posta nel secondo registro, all'estrema destra, del polittico del Vivarini proveniente dalla chiesa di Santa Maria Vetere di Andria raffigura Sant'Agostino d'Ippona nelle vesti di vescovo, mentre regge con la mano sinistra il pastorale e con la destra il libro.
Il Santo, africano di nascita ma romano di cultura e lingua, si convertì al cristianesimo dopo l'incontro a Milano con Sant'Ambrogio; ritornato in Africa venne ordinato prima sacerdote e infine vescovo della città. Per il suo pensiero, racchiuso in testi come "Confessioni" o "Città di Dio", ha meritato il titolo di Dottore della Chiesa.

 

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