Artworks

of

Minervino Murge, Chiesa dei Cappuccini
Tele dipinte
cm 159x70
Nicola Porta (Molfetta, 5 dicembre 1710 - 22 febbraio 1784); XVIII secolo

Le tele provengono dalla chiesa dei Cappuccini di Minervino Murge dove erano sistemate ai quattro angoli della navata centrale che ospitava il quadro dell’Incoronazione della Vergine Maria. Non è casuale la loro posizione perché gli arcangeli sono angeli che occupano le sfere più alte della gerarchia angelica; hanno il compito di contemplare Dio, di glorificarlo incessantemente preservandone e proteggendone il mistero. Nello stesso tempo, rendono presente e percepibile agli uomini la vicinanza salvifica di Dio. I loro stessi nomi suggeriscono il loro ruolo e la loro natura: tutti terminano con “El”, che significa appunto “Dio”. La Sacra Scrittura attribuisce a ciascuno di essi una missione particolare facilmente interpretabile attraverso i segni iconografici distintivi con cui vengono rappresentati.

San Gabriele
Il suo nome significa “Uomo di Dio” o “Dio è forte”. Gabriele è ricordato soprattutto per il suo ruolo di messaggero. È raffigurato come un giovane alato che reca in mano un giglio, simbolo dell’Annunciazione a Maria. È colui infatti che appare a Maria per comunicarle che è stata scelta come Madre dell’unico figlio di Dio.

San Raffaele
Raffaele significa "Comandante Divino" o “Medicina di Dio” ed è famoso per aver protetto Tobia e Sara nella loro notte di nozze, e per aver guarito il padre di Tobia dalla cecità. Qui è raffigurato con l’abito da pellegrino, il bastone e il pesce tra le mani di Tobia a ricordo dell’episodio accaduto vicino il fiume Tigri. Qui Tobia è aggredito da un grosso pesce e viene incoraggiato da Raffaele, sua guida, a non scappare ma a catturare la bestia per la testa e ad ucciderla.

San Michele
Il suo nome deriva dall’ebraico Mi-ka-El che significa “chi è come Dio?”. È rappresentato come un guerriero in armatura che brandisce una spada, come nel nostro caso, o intento a trafiggere con una lancia un drago, che simboleggia il Demonio, Satana. Infatti è questo il ruolo rivestito da Michele, quello del combattente in lotta contro gli angeli ribelli capeggiati da Lucifero.
Infine, la presenza della bilancia è un rimando all’Apocalisse in cui egli è descritto come un essere maestoso investito del compito di esaminare, soppesare, le anime destinate al Giudizio finale.

Angelo custode
Agli arcangeli si aggiunge la figura dell’angelo custode, colui che accompagna ogni persona nella vita, aiutandola nelle difficoltà e guidandola verso Dio. La sua missione è quella di tenere il fedele lontano dalle tentazioni e dal peccato, e di condurre la sua anima a meritare la salvezza eterna in Paradiso. È qui raffigurato con un bambino mentre gli indica con il dito indice della mano sinistra il cielo.
Le figure sono caratterizzate da morbidi panneggi, sui toni pastello, molto somiglianti tra loro. Le tele presentano la firma di Nicola Porta, pittore molfettese formatosi con il cugino Giuseppe presso la bottega di Corrado Giaquinto a Roma.

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