Artworks

of

Andria,
Olio su tela
cm. 200x265
XVIII secolo

Il dipinto raffigura l’Incoronazione della Vergine, scena culminante delle storie della sua vita dopo la morte e l’Assunzione. Il tema non è presente nelle Sacre Scritture bensì nel testo Apocrifo della Transitus Virginis diffuso poi dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine (XIII sec.), in cui si narrano gli ultimi istanti della vita terrena di Maria fino alla sua assunzione in cielo.
In altro, al centro della composizione, tra due coppie di angeli, vi è la Trinità con il Figlio seduto alla destra del Padre e tra di essi la colomba dello Spirito Santo. Dio Padre è raffigurato come un anziano con lo scettro e l’aureola triangolare mentre il Figlio con la croce, simbolo della Passione.
Tra le due figure, circondate in basso da nubi e angeli, vi è il globo simbolo dell’intero universo su cui la Trinità impone il proprio potere divino.
Al di sotto, la Vergine con il manto azzurro e le mani giunte, volge lo sguardo in alto mentre due angeli le si avvicinano stringendo tra le mani la corona.
In basso, un santo francescano orante con alle sue spalle due figure di profilo che stringono tra le mani il giglio e la palma. I due attributi iconografici, permettono di ipotizzare che si tratti dei due padri dell’ordine Carmelitano, Sant’Angelo e Sant’Alberto.
Sul lato sinistro vi è San Riccardo vestito in abiti vescovili con un prezioso piviale argentato con bordo dorato che volge lo sguardo e le mani in alto verso la Vergine. Ai suoi piedi, la mitra poggiata sulle nuvole mentre due angioletti reggono il modellino della città di Andria e il pastorale.
Alle sue spalle San Nicola, stringe nella mano destra il libro con le tre sfere e alza la mano con una piccola ampolla contenente forse la manna.
A destra è riconoscibile San Girolamo, sacerdote e dottore della chiesa, traduttore della Bibbia in latino la cosiddetta Vulgata. E’ raffigurato come un anziano eremita, seminudo, panneggiato in un manto rosso vermiglio. La sua mano è appoggiata sulla testa del leone, strettamente legato alla figura del Santo poiché, sempre secondo la Legenda, lo guarì togliendogli una spina dalla zampa e gli rimase sempre accanto (simbolo della forza vinta dalla pietà). Il suo cappello cardinalizio è indossato da un angioletto diversamente dall’iconografia tradizionale in cui è raffigurato gettato a terra come simbolo della sua rinuncia agli onori.

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